Chi siamo
Casa Caciolle nasce nel giugno del 2008.
La struttura è un'antica villa nel quartiere di Novoli-Ponte di Mezzo, con annesso un grande giardino e un terreno di circa 7000 mq dove ci sono una trentina di ulivi.
Questa villa appartiene all'Opera Madonnina del Grappa, in precedenza già utilizzata da cooperative a scopo sociale.
Nel 2008 viene deciso di destinarle un nuovo utilizzo come casa dove ospitare persone detenute in pene alternative al carcere, ampliando così il bacino di intervento dell'Opera (da sempre rivolto alle fasce più marginali e bisognose), ai cittadini più svantaggiati ed emarginati : quelli dell'istituzione carcere.
Scontare parte della pena in misure alternative si rende possibile se c'è un lavoro e una casa che accoglie la persona detenuta.
Con l'apertura di Casa Caciolle si è voluto pertanto dare una risposta concreta a questa necessità e a questo diritto, favorendo percorsi di risocializzazione e di reinserimento nel tessuto sociale e lavorativo.
La Casa inizia così il suo percorso con le prime tre persone detenute : Biagio, Giuseppe e Claudio che si sono occupate di dare una prima organizzazione al luogo lavorando con grande entusiasmo alla realizzazione concreta del progetto dando agibilità alla casa e ai suoi spazi.
In seguito si sono aggiunte altre persone detenute.
Attualmente la casa è abitata da una decina di persone. Tutti hanno una camera, uno spazio personale, dove possono alloggiare o riposarsi. Fino a quando le persone usufruiscono delle misure alternative si trattengono dopo il lavoro, fanno una doccia, si cena tutti assieme, si fanno due chiacchiere e poi rientrano in base agli orari.
Coloro che invece non hanno l'obbligo del rientro restano anche la notte. La vita nella casa è come in famiglia, chi vi abita dà una mano, si sente coinvolto dalle esigenze degli altri.
In questi anni si è cercato di favorire un clima positivo nella piccola comunità, dove le persone possono recuperare molti aspetti di vita dei quali sono stati privati per lungo tempo : prima di tutto le relazioni ma anche l'occuparsi di sé, di un proprio spazio e di un proprio tempo.
Tutti aspetti vissuti come scontati dalle persone che non hanno mai vissuto queste pesanti privazioni ma che invece necessitano di un ambiente favorevole e di “tempo” per riappropiarsene.
In questa ottica si è cercato di creare numerose occasioni di socializzazione che potevano essere il compleanno di qualcuno, la liberazione di un altro, feste come anche capodanno, inviti ad amici che si sono sentiti vicini alla realizzazione di questo progetto : le cene di Caciolle sono state così occasioni di “fare” insieme e di costruire relazioni che tanto hanno contribuito alla crescita di tutti.
Non sempre è stato un percorso facile ma la forte motivazione ci ha fatto superare incomprensioni e difficoltà.
Abbiamo tanti progetti che vorremmo realizzare, sempre nell'ottica di migliorare ed arricchire questa esperienza, che possiamo riassumere in due punti : creare nuove possibilità lavorative e di accoglienza per dare ulteriori opportunità di uscita dal carcere ; essere portatori di una diversa cultura e concezione riguardo al carcere.